Conversando sulla Transizione Energetica con Francesco Lepre direttore clienti top & origination Duferco Energia
Il percorso verso una vera transizione energetica sembra avviato con il Green Deal Europeo e le sue declinazioni nazionali. Il nuovo governo italiano ha espressamente indicato questa come la strada maestra per la ricostruzione economica del dopo pandemia. In tale contesto quale sarà il ruolo delle aziende rappresentanti la Domanda di energia?
Il ruolo della Domanda è chiave, poiché i consumatori trainano la produzione, definendone le curve di carico. Dobbiamo oggi dimenticare la figura del consumatore che attaccava la spina alla presa elettrica e consumava. È necessario che ogni consumatore prenda consapevolezza del proprio ruolo attivo nel sistema energetico. Il proprio impegno non è solo un tema di coscienza, ma anche di opportunità per la propria azienda. In passato la generazione elettrica era molto più concentrata di quanto sia oggi. Relativamente poche Unità di Produzione, con una gestione dei servizi di rete centralizzata. Oggi la generazione è molto più distribuita. La rete del futuro sarà un’entità dinamica, i cui servizi saranno forniti a livello locale e sarebbe opportuno che ciascun utente paghi per come utilizza la rete e allo stesso modo venga remunerato per i servizi che fornisce.
Questo ruolo attivo del consumatore di energia come si potrebbe manifestare e quali stimoli economici potrebbero indirizzare queste nuove prassi?
Le aziende, ma anche i privati, potrebbero veramente giocare un ruolo da protagonisti. Il costo dei servizi di rete per esempio è diverso in ogni ora, sebbene la regolazione attuale preveda corrispettivi al più mensili. In futuro, l’applicazione oraria di corrispettivi a copertura di tali costi potrebbe indurre i consumatori a cambiare le proprie abitudini di assorbimento. Considerando anche che la componente degli oneri di rete potrebbe diventare prevalente rispetto a quella di energia. Non solo: i consumatori potrebbero decidere di fornire servizi per aiutare la rete nelle ore di maggior carico, attraverso tecnologie quali la generazione distribuita e gli accumuli. Sono significative le potenzialità di un parco veicoli elettrici in continua crescita che rappresenta a tutti gli effetti una dotazione di batterie in mobilità. La mobilità elettrica infatti rappresenta uno dei maggiori strumenti di flessibilità della rete che in futuro si possa utilizzare.
Tutto questo però presuppone anche un cambio di ruolo dei distributori…
Sicuramente, l’erogazione di servizi a livello locale richiede un ripensamento della funzione dei distributori, che avranno un ruolo più attivo nella gestione del bilanciamento delle proprie reti. Sorgeranno naturalmente questioni di opportunità economica e gestionale. Viene da chiedersi a esempio se l’eventuale affiliazione a gruppi societari verticalmente integrati sia compatibile con la gestione e l’amministrazione di servizi di rete che saranno messi verosimilmente a disposizione da aggregatori, operatori di mercato che potrebbero appartenere al medesimo raggruppamento.
Quali potrebbero essere allora gli ostacoli a questa evoluzione energetica che ridisegnerà i ruoli dei soggetti della filiera e lo stesso energy mix produttivo?
Dal punto di vista tecnologico, molte soluzioni si stanno affacciando sul mercato, ma rimangono ancora poco economiche. Per quanto riguarda l’aspetto legato alla generazione rinnovabile invece, in Italia uno degli aspetti più delicati è quello legato alla lentezza degli iter autorizzativi. Raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti a questa velocità vuol dire raddoppiare i tempi. La burocrazia, in tutte le sue sfumature e declinazioni locali, rischia di imbrigliare un processo di evoluzione che già fatica a prendere velocità a causa di ritorni sugli investimenti molto più bassi rispetto al passato. Le recenti dichiarazioni del nuovo ministro della Transizione Ecologica che ha acquisito le competenze sull’energia lasciano finalmente ben sperare in questo ambito. Non dobbiamo perdere tempo. Nonostante tanti rallentamenti l’Italia è oggi ben posizionata come energy mix produttivo e nelle nuove tecnologie di efficienza energetica. L’ingresso in Italia dei grandi fondi d’investimento e grandi gruppi energetici europei ha infatti permesso di continuare nel processo di evoluzione del nostro parco di generazione, pur essendosi abbassati i ritorni sugli investimenti. In Italia abbiamo oggi un parco di generazione nuovo, tra i più sostenibili in Europa coprendo mediamente già più del 30% del fabbisogno da fonti rinnovabili. La dismissione del carbone nel 2025 sancirà definitivamente la nascita di un nuovo assetto produttivo, caratterizzato da gas e rinnovabili, con la partecipazione attiva della Domanda.
Il ruolo della Domanda sarà quindi determinante, ma come si potrà coinvolgere le aziende consumatrici, e magari anche le utenze private, in questo processo?
Sarà necessario che noi operatori ci adoperiamo per coinvolgere i consumatori, ormai diventati anche produttori, e percorrere con loro il processo di regolazione futura, evidenziando le opportunità e i rischi. Ovviamente tutti gli attori della filiera, compresi il gestore di rete e i distributori, saranno coinvolti in questo processo di cambiamento e dovranno concorrere a far sentire protagonisti i consumatori. Occorre quindi attuare comportamenti coerenti e trasparenti, che trasferiscano alla Domanda un senso di fiducia, soprattutto se si tratta introdurla in mercati come quelli dei servizi, che storicamente sono stati appannaggio dei grandi produttori.
Infine, sarà utile rendere trasparente la filiera energetica in tutti i suoi ambiti, per evidenziare le reali opportunità per tutti gli attori, riducendo al minimo, o possibilmente eliminando del tutto, le storiche rendite di posizione, che costituirebbero barriere all’ingresso nei nuovi contesti di mercato che si apriranno.
Duferco, in questo scenario in evoluzione, sta introducendo nuove iniziative di comunicazione per attivare un dialogo e un confronto con i propri partner commerciali. Quale obiettivo si pone con queste iniziative? Quale sarà poi il ruolo degli operatori come Duferco nel processo della transizione energetica?
L’obiettivo principale è generare tavoli di discussione per confrontarci con i nostri partner commerciali sulle aspettative dei nuovi contesti, evidenziando punti critici e punti di forza e magari partecipando attivamente alle fasi future di consultazione per disegnare i nuovi perimetri normativi.
Chiederemo ai Clienti e ai Produttori che idea hanno di questa Transizione Energetica e quali passi stanno muovendo in tal senso.
Duferco Energia si pone l’obiettivo di accompagnare le proprie controparti nel processo di cambiamento, partendo dallo studio e dal confronto, fino ad arrivare alle valutazioni tecnico-finanziarie e di realizzazione e gestione degli impianti a mercato.
L’anima industriale del Gruppo Duferco ci permette di avere un’alta sensibilità sui temi di interesse dei consumatori. La solidità del Gruppo, le dimensioni e l’esperienza nel mercato, fanno di Duferco Energia il partner ideale per affrontare questa transizione.