Ora è il tempo di aprire le porte a persone e famiglie che, colpevoli di essere nate e vissute “troppo” a est, hanno messo la vita in una valigia e sono dovute scappare dalla loro casa per viaggiare per giorni come figure sperdute sullo scacchiere moderno. È incredibile che nel 2022 stia succedendo. Un’invasione armata di un Paese.
E mentre in Ucraina la gente muore, in Europa si scatena l’emergenza energia. È la guerra 4.0, quella di nuova generazione. Altro che oro nero, qui si combatte per l”elettroro”. Dovremo cercare di arginare quello che, senza interventi del Governo, sarà un problema strutturale.
È vero, ho sempre creduto nei mercati liberi e ci credo ancora. E credo nei segnali di prezzo. Ma quando l’emotività supera ogni regola di mercato (vorrei ricordare che la Russia sta rispettando tutti i suoi obblighi contrattuali… e del resto non potrebbe essere altrimenti in un momento in cui ha un bisogno dannato di soldi) e i prezzi volano alle stelle, sovvertendo l’inverno con l’estate, lasciando gli stoccaggi vuoti, forse allora è il caso di intervenire.
Lo so, lo so, direte voi, l’estate è alle porte, il freddo ci sta lasciando, e la guerra non è poi così vicina come ci vogliono far credere. Ma io li ho visti i pullman con targa Ucraina che viaggiavano in autostrada verso sud. E ho alzato lo sguardo verso i finestrini, cercando gli occhi di quei disperati o di qualche bambino che ha dovuto salutare il padre rimasto a difendere la sua terra. Benvenuti, l’Italia è con voi! Questa guerra è anche nostra. Sia quella delle bombe, che quella del gas.
Se gli stoccaggi non si riempiono è perché adesso i prezzi estivi sono troppo alti rispetto a quelli invernali…
Ma le soluzioni che il mercato ora può tracciare sono solo due: o i prezzi invernali salgono ancora di più di quelli di adesso, o gli stoccaggi rimarranno vuoti. In tutti i casi, le due soluzioni ci fanno sentire il fiato dell’inverno sul collo e vi assicuro che è bello freddo.
E mentre ascolto incredulo Putin che in un discorso anacronistico accusa vecchi compagni di partito dell’URSS per scelte che hanno demolito l’Unione Sovietica, ci scopriamo più uniti di quanto mai potessimo immaginare. Ci voleva una guerra per arrivare a questo? Una guerra per pensare a un debito europeo? Per un esercito unico?
Ora ci manca una politica energetica unica e forse saremo davvero uniti. Questa guerra rallenterà la Transizione Energetica, perché rischieremo di avere meno gas. Quindici miliardi di metri cubi dagli USA non sono pochi, ma ce ne vorrebbero dieci volte tanto per annullare la nostra dipendenza dalla Russia. Prepariamoci, perché ci vorranno almeno quattro/cinque anni (correndo forte) e non sarà facile. Ma se mai si comincia, mai si finisce.
E nel frattempo, mai come ora, evviva l’Europa…evviva l’Ucraina!