Vittoria Gozzi, membro del Cda del Gruppo Duferco, racconta a GEA l’impegno nell’infrastrutturazione ‘green’ del Paese
Un piano di sviluppo per 4mila punti di ricarica in tutta Italia. La trasformazione, in elettrico, di tutto il parco auto car sharing di Genova. Un impegno nell’infrastrutturazione ‘green’ del Paese. Duferco Energia è uno dei principali fornitori di energia e attori della transizione energetica in Italia, ma è soprattutto pioniere della mobilità elettrica. Nato nel 2010 a Genova per gestire gli impianti fotovoltaici e idroelettrici del Gruppo Duferco, poi ha ampliato il suo focus, specializzandosi anche nella vendita di energia elettrica e gas per tutti i segmenti di mercato. Ad implementare la rete di ricarica ad accesso pubblico, è in corso un piano di sviluppo che porterà l’azienda a raggiungere i 4mila punti di ricarica entro il 2024 (oggi sono 1.800 in tutto il Paese, concentrati soprattutto nel Nord-Ovest), creando così un network di colonnine in continua crescita. “Dobbiamo intanto partire da una considerazione generale, e cioè l’improrogabilità di un impegno per la sostenibilità ambientale delle nostre azioni”, spiega a GEA Vittoria Gozzi, membro del Cda del Gruppo Duferco. Per questo, Duferco Energia si è voluto impegnare nella mobilità elettrica, “sia col ruolo di ‘service provider’, cioè per dare accesso ai clienti alla rete di ricarica pubblica, sia come ‘charging point operator’, installando e gestendo direttamente punti di ricarica per veicoli elettrici”.
Per quanto riguarda i punti di ricarica, già 1.800 in tutta Italia, “è in corso un piano di sviluppo finanziato, con un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro” per portare a 4mila punti di ricarica entro il 2024 (pari a circa duemila colonnine). Il piano, illustra Gozzi, parte da un finanziamento a fondo perduto della Commissione europea per infrastrutturare il corridoio Ten-T sulla dorsale appenninica. Poi, ulteriori 26 milioni sono arrivati da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Crédit Agricole Italia (CAI) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), per un progetto volto ad accelerare lo sviluppo infrastrutturale della rete di ricarica elettrica in Italia. In più “abbiamo vinto il bando del Pnrr per l’infrastrutturazione di un pezzo di Italia che per noi corrisponde alla Liguria con 1,5 milioni di euro”. “Ci crediamo – sostiene la board member di Duferco – è una questione non solo di investimenti ma soprattutto culturale, di cambio di approccio verso una mobilità più sostenibile”.
In linea generale, riflette Gozzi, sull’elettrico “spesso si dice che l’Italia sia indietro rispetto ai Paesi del Nord Europa che sono comunque più infrastrutturati e questo può essere vero in senso assoluto ma non in senso relativo”. Rispetto al numero di auto elettriche in circolazione, e rispetto ai dati di immatricolazione, spiega, “in Italia la proporzione numero di auto-numero di colonnine è abbastanza in linea con i mercati europei”. Le auto elettriche pure circolanti in Italia al 31 agosto 2023 sono poco più di 205.000, con le immatricolazioni full electric che nei primi otto mesi dell’anno sono pari a 40.832 unità, con un incremento del 33,21% rispetto allo stesso periodo del 2022, secondo i dati forniti da Motus-E. “Nel Nord Europa ci sono molte più infrastrutture di ricarica anche perché ci sono molte più auto elettriche in circolazione – ricorda Gozzi –. Che è un circolo vizioso: la gente non compra l’auto elettrica per paura di non sapere dove ricaricarla, e gli operatori non investono nell’infrastrutturazione del Paese. Ma il rapporto numero di auto per colonnina per km quadrato è in linea con gli altri paesi europei”, circa una colonnina ogni 6 auto circa, secondo i dati del Politecnico di Milano.
Al momento, i punti di ricarica di Duferco Energia sono concentrati nel Nord-ovest, in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, e poi Veneto e anche in Sicilia. “Ovviamente, per quanto riguarda l’uso di energia rilevato dalle colonnine in Valle d’Aosta e Liguria si registrano forti picchi stagionali legati ai flussi turistici – continua Gozzi – e i dati maggiori si rilevano comunque nelle zone più industrializzate d’Italia, con Milano che fa da padrona”. Ma in Italia si riscontra comunque “una sorta di incertezza da parte dell’utente” a comprare un’auto elettrica, o ibrida “perché si sa poco del mercato, si conoscono poco le dinamiche”. Inoltre, il vero problema è che “in Italia mancano dei veri incentivi all’acquisto dell’auto elettrica, rispetto agli altri Paesi”.
Anche per questo, Duferco Energia ha rilevato dal precedente gestore la licenza per il Comune di Genova del servizio di car sharing cittadino. L’offerta è stata di trasformare il parco auto residuo termico in uno completamente elettrico: le auto di ‘Elettra Car Sharing’, sono prenotabili attraverso la classica formula a noleggio (Station Based) o usufruendo della nuova modalità a flusso libero (Free Floating) che consente il ritiro e il rilascio del mezzo in qualsiasi punto del centro città. Per entrambi i servizi non sono richieste quote di ingresso. Al momento, i veicoli sono 150, per 47 hub e 98 aree di sosta. “Si tratta del primo car sharing con certificazione ISO 37101”, precisa Gozzi.