This Train | Joe Bonamassa
di Francesco Lepre
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Quando BB King, nel 1989 invitò a salire sul palco con lui quello che era poco più che un bambino, il pubblico accolse con divertimento questa trovata. “Chi sarà questo dodicenne che ha il coraggio di imbracciare una chitarra al cospetto del Re?” Ma la sorpresa prese subito il posto del divertimento. “The King non sbaglia mai!” Quel bambino era Joe Bonamassa.
Ogni volta che ascolto blues penso all’evoluzione di questo genere. Dai campi di cotone alle orchestre di New Orleans, da Marsalis a Clapton e via così. Il blues è evoluzione! E quando dico “evoluzione” non aggiungo la parola “continua”… sarebbe ridondante. Ci pensavo qualche giorno fa, mentre leggevo un articolo sulla Formula E a Roma (vinta da Sam Bird su DS Virgin Racing, dopo un’appassionante gara caratterizzata da sorpassi mozzafiato).
“Come cambia il mondo… e con che velocità!”
Mi hanno colpito molto le parole di Jean Todt rilasciate a fine gara. Roma è una delle città con più storia al mondo. Nei secoli la sua corsa verso il futuro ha segnato la cultura moderna. Una ricerca dell’innovazione che nel tempo ha spinto avanti una civiltà. Vedere auto elettriche sfrecciare nel quartiere dell’EUR a qualche chilometro dalle Mura Aureliane è stato incredibile. Il futuro è ancora a portata di mano. Con tutti i (notissimi!) problemi che si trascina dietro una metropoli come Roma, possiamo ancora afferrare il futuro.
Un treno che corre. Ecco cos’è l’innovazione. Non aspetta nessuno e chi è sopra non può permettersi di saltare giù. Una corsa, una gara. Perché l’innovazione non aspetta nessuno.
Bonamassa (di chiare origini italiane) è considerato un innovatore del blues. La sua chitarra graffiante e il suo inconfondibile stile (tecnicamente perfetto) spingono il blues ai margini dell’innovazione, allargandone i confini. Uno degli eredi del Re!
This train sembra un inno ad una vita in corsa. Dodici anni e suonare vicino al re del Blues. Ci penso e mi rendo conto di quanto questo pezzo carico, potente, quasi di puro rock, sia la colonna sonora ideale per quei sorpassi nel cuore di Roma. La colonna sonora per un mercato che corre. Con operatori che schiacciano sull’acceleratore per arrivare primi.
Ci siamo, ormai ci siamo! La prima volta a Roma è stata un successo. Auto bellissime sfrecciano sulla Cristoforo Colombo. Proiettiamoci verso il futuro, dunque, perché questo treno non si fermerà.
Il passato accoglie il futuro. Lo sappiamo, ci saranno da affrontare ancora molti problemi infrastrutturali, ma la nostra cultura sta cambiando. Il nostro approccio. Io stesso solo poco tempo fa ero scettico… “No, l’auto elettrica non vedrà la luce prima di una decina di anni”. Ma questo treno mi è sfrecciato davanti velocissimo e non me lo aspettavo. In un contesto in cui tanti scommettevano (e molti lo fanno ancora) che la mobilità elettrica avrebbe avuto il boom solo dopo che l’ultima goccia di petrolio fosse stata estratta, il treno è partito. E sono trent’anni che sento che tra trent’anni il petrolio sarà finito. E quando vedo i forward su Brent e su WTI, sento che questo treno non deve aspettare nessuno.
Spinto dal vento e sotto il sole (in tutti i sensi). Veloce, deve correre veloce! Un martello che picchia e forgia il futuro…
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