Articolo di Francesco Lepre, responsabile commerciale Clienti Top & Origination Duferco Energia, pubblicato sul numero 5-2017 di Nuova Energia.
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Il mondo cambia. L’evoluzione delle tecnologie ci aiuta a vivere meglio e a evolvere verso una qualità della vita meno dispendiosa e più sostenibile. Siamo fortunati! Viviamo in uno di quei periodi storici che rappresenteranno una pietra miliare per l’evoluzione tecnologica del mercato elettrico. Uno spartiacque.
Dalla rivoluzione industriale (basata sull’utilizzo del carbone per la produzione di energia meccanica), alla seconda rivoluzione industriale (sostenuta dal petrolio e dall’utilizzo diffuso dell’elettricità); dall’utilizzo dei computer, all’Industria 4.0. Il mondo cambia, dicevamo. E spesso l’evoluzione è mutevole e si mimetizza nella quotidianità delle nostre vite. E mentre tutto scorre, a volte non cogliamo i cambiamenti degli oggetti, delle tecnologie e dell’utilizzo che ne facciamo. Potremmo citare infiniti esempi: dalla televisione con tubo catodico a quella a schermo piatto; dai mangiacassette sotto i sedili delle auto anni ’70, agli stereo integrati ad alta tecnologia. Tutto attraverso pionieri e scettici del mercato.
All’Esposizione di Parigi del 1889 Erasmus Wilson, professore di Oxford, dichiarò: “Quando questa mostra sarà conclusa non sentiremo più parlare di luce elettrica!” Ed eccoci qua, a parlare di un mondo che cambia…ancora. Lo sforzo è proteso verso una rete intelligente, in grado di potere comunicare le esigenze di energia istante per istante. L’introduzione della domanda attiva nel mercato dei servizi (UVAC) sta aprendo un nuovo mondo e con esso nuove opportunità di mercato. Le capacità di transito tra Paesi stanno aumentando, generando un mondo sempre più connesso anche dal punto di vista elettrico. E ne sono testimonianza gli spread tra l’Italia e la Francia: siamo passati da ~20€/MWh del 2013 ai ~6€/MWh dell’anno scorso. Uno schiacciamento cominciato in piena discesa dei prezzi e poi proseguita anche in questi ultimi mesi. Ma cosa succede? E cosa succederà? In termini di prezzi power quale Paese si sta avvicinando all’altro? L’Italia alla Francia, o viceversa? La situazione del nucleare in Francia è ormai di dominio pubblico. Un problema strutturale che nel lungo periodo finirà per influenzare sempre di più i prezzi d’Oltralpe. Tuttavia è indubbio che stiamo pagando (e a giudicare dal nervosismo dei mercati a termine, siamo disposti a pagare) un premio al rischio per dormire sonni tranquilli. Ormai Terna e Snam Rete Gas hanno confermato che la crisi è alle spalle. I consumi power e gas sono tornati a crescere in modo strutturale. In tale contesto, dunque, l’idea è che i prezzi possano confermare un trend al rialzo. Resta tuttavia evidente una forte emotività legata ai mercati a termine. Emotività che spesso fa oscillare i prezzi con veri e propri “strappi di prezzo”.
E in un contesto di così difficile interpretazione, le aziende si muovono cercando di limitare i costi dell’energia, in tutti i modi possibili. Efficienza, efficienza, efficienza! Ed al grido di “dobbiamo fare risparmio energetico” le aziende partono in assalti alla baionetta contro un mercato che è un avversario troppo difficile da contenere, troppo volubile da domare e tropo pericoloso da sottovalutare. Ed il must ormai da qualche anno è gestire il rischio. Cercare di applicare regole che ci diamo per adattarci ai contesti di mercato. La filosofia del giorno prima rischia di mietere troppe vittime e questo vale anche per noi fornitori. In un contesto di mercato nervoso, spesso imprevedibile, non avere regole chiare d’ingaggio può diventare pericoloso. E purtroppo lo è stato davvero per molti!
Ok, i prezzi che ci sono negli ultimi giorni a schermo non ci piacciono; vorremmo quelli di ieri (che però ieri non sembravano così belli). Tuttavia dobbiamo farci coraggio, stabilire delle regole, degli stop loss e, quando arriva il momento, comprare una porzione del portafoglio. Turiamoci il naso e compriamo. Perché in alternativa rimarremo in balia degli eventi. Sembra forte come messaggio, ma un acquisto di energia non dovrebbe essere effettuato guardando il prezzo, ma osservando la dinamica di mercato che c’è stata per arrivare a quel prezzo.
Questo potrebbe essere un modo efficiente per gestire il proprio portafoglio energetico. Già, efficiente: aumentandone cioè il rendimento. Volendo semplificare, in fisica il rendimento di un sistema si potrebbe calcolare come il rapporto tra quello che ottengo rispetto a quello che spendo per ottenerlo. Questo concetto spesso si può calare nelle nostre attività. In particolare di frequente mi è capitato di pensare che una buona gestione del rischio negli acquisti avesse una forte affinità con il concetto di efficienza energetica. Come? Se pensiamo all’andamento di un prodotto forward (ad esempio un Cal) è possibile calcolare un prezzo massimo, uno minimo ed uno medio. E da questi tre numeri possiamo costruire un rendimento delle nostre coperture, dove il 100% (rendimento massimo, per altro mai raggiungibile nei sistemi meccanici) si raggiunge in caso di un unico prezzo fisso chiuso il giorno di minimo del mercato, lo 0% si raggiunge in caso di un unico prezzo fisso acquistato il giorno di massimo del mercato ed il 50% (rendimento simile quello di efficienti cicli combinati di nuova generazione) in caso di prezzo delle coperture equivalente alla media dei forward. Partendo quindi da questo presupposto, stabilire bene le regole di ingaggio, mi permetterebbe di controllare costantemente le coperture. Nessuno ha la sfera di cristallo! Pensate se in un anno costituito da 200 giorni lavorativi si potesse acquistare un duecentesimo del fabbisogno di portafoglio ogni giorno. Partirei da un prezzo medio (e con i prezzi che si vedono oggi sul Cal18 non sarebbe niente male). Se inoltre a questo metodo ricorsivo applicassimo anche delle regole semplicemente di buon senso, beh aumenteremmo la probabilità di diminuire il nostro prezzo medio (e quindi di aumentare il nostro rendimento). A corollario di tutto ciò possiamo dire che dividere gli acquisti del nostro portafoglio potrebbe aiutarci a “battere” il prezzo medio di mercato. Inoltre avere un metodo ci aiuta ad essere efficaci, efficienti e organizzati, permettendoci di valutare la nostra performance e quindi di migliorare.
Un’implicazione implicita a tutto ciò è ovviamente un risparmio sui costi, limitando il rischio di sorprese e stabilizzando il cash flow delle aziende, con un occhio sempre vigile sui valori di budget condivisi con l’azienda.
L’energia (che sia gas o power) è una commodity. Non è diversa da fornitore a fornitore. Ma i contratti oggi non sono più di fornitura, come all’inizio del mercato; si tratta di contratti di servizio. Ecco perché oggi è sempre più importante trovare più che un fornitore un partner, che possa suggerirvi e condividere con voi le strategie e regole più calzanti al profilo di rischio di un’azienda.
E i soldi che si risparmiano con una buona copertura possono essere spesi per investimenti che possano aumentare i rendimenti degli impianti. Per entrare in questo circolo virtuoso dell’efficienza basta iniziare con una buona gestione del proprio portafoglio. Il mondo cambia, cambiamo con lui!