L’estate sta finendo | U2
di Francesco Lepre
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Noi siamo il popolo del mercato elettrico. Siamo quelli che in valigia per le ferie infilano i documenti di consultazione da leggere. Siamo quelli che li leggono sotto l’ombrellone nascosti dietro una rivista di motori.
Siamo quelli che si salutano prima di partire dicendo “Anche quest’estate mi dedicherò alla lettura…”
Ma non ci lega tanto un senso del dovere, quanto la curiosità di sapere come e cosa cambierà nel nostro mondo. Quella curiosità che non ci fa arrivare a fine ferie per capire cosa ci aspetta.
L’estate sta finendo e molti di noi hanno finito le proprie vacanze estive. Il 25 luglio scorso è stato pubblicato il DCO 322/2019/R/eel. Ci siamo davvero, un altro passo verso il cambiamento.
L’estate sta finendo e molti di noi hanno trascorso qualche ora in compagnia del DCO, leggendo avidamente cosa ci potrebbe aspettare.
Il nostro mercato sta cambiando. L’occasione per adeguare le condizioni di dispacciamento ad un contesto in evoluzione, con l’obiettivo di facilitare sul mercato la concorrenza, nel rispetto della sicurezza e dell’efficienza.
L’estate sta finendo, cantavano i Righeira negli anni ‘80. Un nome nato per gioco (creato da Stefano Righi, uno dei due Righeira, quando, giocando a calcetto con gli amici declinava il suo cognome alla “brasiliana”), che ci riporta alla mente due giovani ossigenati, armati di spalline giganti su giacche improbabili. Anche loro crearono un filone. Nell’epoca del punk cupo, due ragazzi sbarazzini che innovavano senza prendersi sul serio. Un caso ancora studiato. Mitici!
L’estate sta finendo anche per noi, ma più che un anno, con il nuovo DCO sul dispacciamento, se ne andranno tredici anni di disciplina che è diventata inadeguata ad un mercato fatto da circa 10.000 MW di impianti eolici e 20.000 MW di fotovoltaici.
Così diversi dal passato. Con un carbone che andrà in pensione, stiamo per entrare nel decennio che ci porterà al tanto atteso 2030.
Quanto avranno importanza i Prosumer? Dalle pagine del DCO emerge evidentemente quanto l’ARERA ci tenga a che ci sia la massima partecipazione ai mercati dei servizi. L’occasione è ghiotta affinché si possa ancora raggiungere l’obiettivo della concorrenzialità anche su questi mercati, schivando l’eventualità di pericolosi monopoli.
Concorrenza è la parola d’ordine, dunque. Massima partecipazione è il mezzo. Fino a vedere i consumi come un asset per il sistema. Basta pensare alle UVAM, per immaginare il ruolo della potenza in consumo e in produzione. Finalmente non più solo Terna e i grandi produttori (dei quali molte centrali nel futuro concluderanno il loro ciclo), ma anche generazione distribuita e consumatori a concorrere alla sicurezza del sistema.
E con il raggiungimento della negoziazione continua, grazie alla quale ogni previsione potrà essere quanto più possibile aderente al consumo reale, un bilanciamento basato su perimetri di aggregazione (e chissà, forse un giorno sui nodi di rete).
Tutto da rivedere, quindi. A partire dai servizi necessari per la sicurezza, fino ad arrivare a chi potrà fornirli.
C’è spazio per tutti nel nuovo mercato. Dai piccoli produttori ai consumatori, dal gestore della rete di trasmissione ai distributori. E proprio questi ultimi potrebbero diventare le nuove controparti dei servizi, per la risoluzione di problemi di rete locale. Spazio per gli storage, che con la mobilità elettrica potrebbero diventare le batterie della rete.
Per chi non lo ha fatto ancora sotto l’ombrellone, buona lettura!
L’estate sta finendo, cantavano i Righeira. Basette a punta e ciuffo laccato.
Stiamo diventando grandi!