Tratto da PiazzaLevante.it La mobilità elettrica, intendendosi per essa la progressiva affermazione delle auto elettriche (cioè di auto a zero emissioni) e delle infrastrutture che consentono di farle funzionare, cioè le colonnine di ricarica, è certamente una delle grandi questioni della transizione ecologica. Quasi il 20% delle emissioni mondiali di CO2 dipende dal settore dell’autotrazione e il sogno di avere finalmente, soprattutto nelle grandi città, una mobilità non più dipendente dagli idrocarburi ha coinvolto fasce crescenti di popolazione. Per molti anni però il tema è stato più un’ipotesi di scuola che una realtà, nel senso che le tecnologie non erano ancora sviluppate, in particolare quelle relative al costo e all’efficienza delle batterie, e in conseguenza di ciò le case automobilistiche hanno per molto tempo guardato con diffidenza a questa prospettiva. Famosa la posizione del pur visionario Amministratore Delegato di FIAT, il compianto Sergio Marchionne, che quasi fino alla fine della sua vita alla guida della grande casa automobilistica italiana si rifiutò di entrare nell’elettrico provocando un ritardo che FCA ha recuperato almeno in parte solo negli ultimi anni. La spinta allo sviluppo della mobilità sostenibile è in parte dovuta a obblighi normativi per il settore automotive. Infatti la UE con una norma del 2019 ha stabilito che entro il 2030 le automobili di nuova immatricolazione potranno emettere mediamente solo 59grammi/km di CO2. Tali obiettivi sono conseguibili solamente con l’introduzione nell’offerta di ogni casa automobilistica di veicoli a zero emissioni, per non incorrere nelle penali stabilite nella stessa norma. La spinta regolamentare è stata senza dubbio determinante. D’improvviso le case automobilistiche hanno deciso enormi investimenti, inoltre vi è stata una profonda modificazione negli atteggiamenti e nella visione dei consumatori dovuta alla pandemia. Grazie a tutto ciò il mercato sembra finalmente decollare. E questa è la cosa più importante. Un business non può dipendere solo dalla regolazione e dai vincoli amministrativi e dagli incentivi pubblici; per essere vero e sostenibile deve rispondere ad una domanda reale dei consumatori ed essere ragionevole dal punto di vista della redditività di chi produce e ci investe. Dal punto di vista dei consumatori la domanda di aria pulita, di rispetto per l’ambiente, di tutela della salute della popolazione mondiale, che nei prossimi anni supererà i 10 miliardi di persone, sono divenute esigenze sempre più prioritarie nella scala di valori e di preferenze anche di chi acquista un’auto. Dal punto di vista della redditività delle case automobilistiche il principale ostacolo, che era rappresentato dal costo delle batterie, è stato via via ridimensionato dalla tecnologia. L’allargarsi del mercato ha fatto il resto. E così da qui al 2022 sul mercato globale dell’auto arriveranno circa 450 modelli con motore elettrico o ibrido plug-in, facendo esplodere il numero totale di quelli disponibili da 73 a 523. Si stima (studi della McKinsey) che in Europa in due anni le auto elettriche raddoppieranno la loro penetrazione di mercato, arrivando a rappresentare una quota compresa tra il 12 e il 15% di quelle vendute complessivamente. È l’Europa che sembra trainare il mercato. Infatti dopo una grande crescita nel 2019 sia in Cina che negli Usa, nel 2020, forse a causa della pandemia, le vendite si sono stabilizzate in quelle parti del mondo mentre da noi hanno continuato a crescere. Sempre secondo McKinsey questo andamento differenziato per aree del mondo è imputabile soprattutto alle diverse politiche e regole adottate dai vari governi: importanza degli incentivi, sconti fiscali, normative più o meno stringenti sulle emissioni ecc.; al riguardo, come visto, l’Europa corre più di tutti. Ci sono alcuni paesi i cui dati sono addirittura impressionanti: in Norvegia la penetrazione ha ormai raggiunto il 60% delle vendite, in Svezia ha superato il 20%; ma ora si muovono con forza anche grandi mercati di massa come la Francia e la Germania dove è insediato il grosso dell’industria automobilistica del continente. È impressionante vedere le previsioni di investimento sulle auto elettriche da parte delle più importanti case automobilistiche mondiali:
- Audi 37 mld € entro il 2025
- Hyundai 35 mld € entro il 2025
- Toyota 13 mld $ entro il 2030
- VW 11 mld € entro il 2024
- Ford 11 mld $ entro il 2022
- Mercedes 10 mld $ entro il 2022
- hanno in media 50kwh di capacità della batteria
- hanno autonomia di circa 300 km
- un pieno di 50kwh costa all’incirca 20 euro + iva se fatto sulle colonnine di ricarica pubbliche, circa 10 euro + iva se fatto a casa
- il comportamento atteso prevede che si ricarichi per il 75% in luogo privato e 25% in luogo pubblico
- una vettura che percorre 11.200 km l’anno consuma circa 2 mwh di energia (pari a 2/3 del consumo di un’utenza domestica media)
- Enel X 7920
- Neogy 496
- Duferco 424
- A2A 234
- Hera 127
- Bechange 110
- Iren go 26
- Ionity 22
- Tesla 33
- Altri 966